Si possono trarre molte considerazione dalla lettura di Mara, una donna del Novecento di Ritanna Armeni. Prima tra tutte che affermare che un’intera generazione di donne (tra cui le nostre nonne, la mia in primis che con la protagonista condivide persino il mese e l’anno di nascita) abbia eliminato la libertà dai propri progetti di vita, che per oltre vent’anni la donna sia stata relegata, addirittura reificata a mera fattrice, è vera solo in parte e comunque all’interno di una precisa contestualizzazione socio-antropologica, quale quella proposta dal libro di Armeni.