Il compimento è la pioggia di Giorgia Lepore

Il compimento è la pioggia di Giorgia Lepore (E/O collana Sabot/Age) è il terzo – e purtroppo per me, perché ne leggerei ancora e ancora, ultimo – capitolo della saga dell’ispettore capo Gerry Esposito. Magnifico, espiatorio, catartico come la pioggia dopo mesi di secca, questo romanzo è il più bello e il più terribile insieme, confermando la mano dell’autrice come una delle più potenti per quanto riguarda il noir in Italia.

«Il più bello dei libri lo devo ancora leggere», ma intanto… (Qual è il libro più bello letto nel 2018?)

Ma quanto sono brutti i bilanci? Non tanto, o non solo, quando le voci in passivo superano quelle in attivo, ma anche perché – pure se tutti col segno + davanti – arrivano in quei periodi dell’anno o della vita in cui, invece, si vorrebbe dimenticare, o non pensare. Oppure scatenano tempeste di malinconie, temporali di nostalgia. E quelle canaglie di aspettative… andrà meglio? Sarà peggio? Sarà, come? Sarà. Intanto è stato. E con quello che è stato, non so voi, ma io sono abituata sempre a farci i conti.