Buongiorno lettori e benvenuti all’ultimo appuntamento della mia rubrica dedicata alla Letteratura giapponese #IoLeggoGiappo. Un percorso cominciato in primavera termina alle soglie della fine dell’estate con un romanzo dal sapore agrodolce. Il ristorante dell’amore ritrovato di Ito Ogawa è una storia di rinascita.
La protagonista è Ringo, ha venticinque anni, un fidanzato indiano, lavora come cuoca in un ristorante turco. Un giorno tornando al suo appartamento lo trova deserto: il fidanzato è sparito con tutti i loro oggetti e i suoi risparmi. L’abbandono causa un trauma molto forte, facendole perdere la possibilità di parlare. L’unica soluzione alla disperazione è tornare al paese, abbandonato ormai dieci anni prima, a casa di sua mamma, una donna con cui ha un rapporto d’odio da sempre.
La madre infatti non le ha mai dimostrato affetto, fin quando era piccola lavorava in un locale aperto vicino a casa, avendo anche come amante un uomo che Ringo non aveva mai sopportato. Era stato facile lasciare tutto a quindici anni e trasferirsi a casa della nonna, una vecchietta con la passione per la cucina e i buoni sapori, che le aveva tramandato l’arte e trasmesso il sogno di cucinare per vivere.
Al suo ritorno al paese trova ad attenderla una madre che accetta di buon grado la sua condizione e le presta il denaro per avviare l’attività del Lumachino, un piccolo ristorante solo su prenotazione, in cambio di alcuni lavoretti e delle cure che Ringo dovrà prestare al maiale adottato dalla donna.
Tra le colazioni dolci preparare per Hermès, le verdure comprare dagli agricoltori locali, l’aiuto di Kuma-san con le prenotazioni e un taccuino su cui scrivere le frasi adatte ad ogni occasione, Ringo comincerà a farsi strada nel mondo della ristorazione. Il Lumachino si riempie di un’atmosfera magica, tutte le volte che qualcuno mangia i piatti cucinati apposta per lui e meditati a lungo dalla ragazza, a quella persona succedono cose belle. Per cui abbiamo la Concubina, una donna che fino a molti anni prima era stata l’amante di un politico, che ha sempre sperato di reincontrare in sogno il suo amato e che la notte dopo aver mangiare un buon pasto nel ristorante lo incontra in sogno; poi la famiglia che chiede un pasto adatto a dei bambini per tutti, per accompagnare con dolcezza il nonno malato in una struttura. Dalla giovane innamorata che spera di venir ricambiata, ad una ragazzina con un coniglietto abbandonato, Ringo riuscirà a tirare le fila dei loro destini e a metterli sulla strada giusta per realizzare i loro desideri.
Avevo ormai imparato che al mondo esistevano cose impossibili da affrontare solo con le proprie forze. Ciò che siamo in grado di determinare grazie ai nostri semplici desideri, pensavo, è niente se paragonato a quanto invece continua ad accadere indipendentemente dalla nostra volontà, come un fiume sconfinato che scorre inarrestabile per volere di qualcuno o di qualcosa molto più grande di noi.
Ma non dovrà aiutare solo gli altri: arriverà l’occasione per imparare tanto sul suo passato e sulle sue origini, sulla donna che l’ha messa al mondo e alla quale non è mai riuscita a sentirsi legata.
Il ristorante dell’amore ritrovato di Ito Ogawa è un romanzo che profuma di ramen, di verdure cotte, di zuppe speciali e che regala emozioni, felici e tristi, presentandoci speranza e insegnandoci il potere dei sogni. Ringo è una donna che persevera nonostante tutto, che cerca un appiglio per sentirsi felice e gioiosa con la vita, anche se da essa imparerà cosa significa avere rimpianti e cosa vuol dire quando una porta inevitabilmente si chiude e non si riesce inizialmente ad andare oltre l’uscio successivo.