#IoLeggoGiappo: Un’estate con la strega dell’ovest di Kaho Nashiki

Buongiorno e benvenuti al nuovo appuntamento con la rubrica #IoLeggoGiappo. Oggi vi voglio parlare di un romanzo dolcissimo: Un’estate con la strega dell’ovest di Kaho Nashiki. Il romanzo può dividersi in quattro parti. La prima è rappresentata da circa cento pagine, quindi la maggior parte del volumetto (140 pp) e racconta l’estate della piccola Mai.

Mai frequenta la scuola media, soffre di asma e da qualche settimana non vuole più andare a scuola. La reazione della madre e del padre, che vive lontano nella città di T. per lavoro, è piuttosto posata: i due propongono alla figlia di passare qualche settimana con la nonna in campagna. La nonna, di origini inglesi, è la madre della mamma di Mai, abita a poche ore di distanza e ha spesso ospitato la nipote per qualche periodo in vacanza.

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Mai entra nella routine della nonna, scandita da gesti semplici e sereni: la sveglia al mattino alle sette, la raccolta delle uova dal pollaio, la colazione, le pulizie e il lavoro nell’orto. La vita con la nonna è tranquilla: attorno alla cara vecchietta aleggia un’atmosfera di magia, viene considerata una strega. Mai, attratta da questa sua caratteristica, vuole imparare anche lei ad essere una strega. Comincia così il suo apprendistato: la nonna vuole che coltivi il corpo e lo spirito attraverso la disciplina dell’impegno. Per questo assieme alle faccende di casa Mai decide di dividersi le ore pomeridiane con lo studio per la scuola. La sera andrà sempre a dormire non più tardi delle undici, tra quelle lenzuola che profumano di lavanda.

Leggendo questo breve romanzo si ha l’impressione di sentire i profumi dei fiori, il sapore delle fragole nate nei campi, di vedere le foglie degli alberi, i fiori argentati che nascono durante le giornate di pioggia. Per Mai quest’estate rappresenta un piccolo passo verso la maturazione e la formazione per diventare anche lei una strega. E chissà, magari un giorno riuscirà anche lei ad essere come sua nonna.

Le restanti tre parti del volume sono brevi racconti: nel primo abbiamo il racconto della storia di Blackie. Blackie era il cane della nonna e poi della mamma di Mai; viene raccontata la sua vita, la sua fedeltà e il suo senso di protezione nei confronti della famiglia, mantenuti fino alla sua morte qualche anno prima. Poi in Un pomeriggio d’inverno leggiamo di un breve periodo trascorso da Mai, in un tempo sempre passato rispetto alla narrazione iniziale, durante le vacanze invernali, dalla nonna. Racconta del gelo dell’acqua, del freddo patito e dell’inizio delle avventure con il gallo del pollaio. Infine nell’ultimo racconto abbiamo una giornata della nonna, della strega dell’Ovest, dopo la partenza di Mai, in autunno. Leggiamo la speranza per il futuro di una nonna per la nipote, la routine giornaliera tra casa e campagna.

Alla fine di questa lettura rimane una sensazione di estrema dolcezza e tenerezza: un po’ fiaba per bambini, un po’ romanzo di formazione, Un’estate con la strega dell’ovest di Kaho Nashiki ricorda le atmosfere magiche dei film lenti e calmi di Miyazaki. Un libricino che lascia una patina di leggerezza e il sorriso sulle labbra.

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