Torniamo in casa editice e parliamo oggi di Scrittura&Scritture, c.e. napoletana che pubblica titoli davvero molto peculiari. Che si tratti di narrativa, gialli o di “voci riscoperte”, i loro libri sorprendono per la particolare linea di pensiero che dimostrano: testi mai scontati, spesso vere e proprie chicche che si distinguono per la prospettiva inedita da cui guardano alla Storia e alle storie.
Prima di entrare nel merito delle risposte che le editrici, Chantal ed Eliana Corrado, ci hanno gentilmente concesso, vi invito a sbirciare tra alcune delle loro opere che abbiamo già avuto il piacere di ospitare tra queste pagine virtuali.


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Un po’ di storia della casa editrice: chi siete, come avete cominciato, dove, quando, perché nasce Scrittura&Scritture?
La casa editrice nasce a Napoli sul finire del 2006. Siamo due sorelle, Chantal ed Eliana Corrado. Dopo differenti studi universitari, master editoriale prima e corsi redazionali poi, decidiamo, impiegando una borsa di studio e proprie risorse economiche, di avviare l’impresa editoriale. A poco a poco lo staff di collaboratori si è ampliato, pur rimanendo una dimensione di piccola casa editrice. L’obiettivo è stato sempre quello di proporre una narrativa poco convenzionale e di non pubblicare tantissimi libri, ma puntare alla durata nel tempo del catalogo. Infatti, non mancano titoli che sfidano il tempo e le mode del mercato mantenendo una vendibilità a lungo termine.
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Qual è il target di lettori ai quali vi rivolgete? Cosa possiamo trovare sfogliando il vostro catalogo?
Un lettore curioso, che ama farsi trasportare da belle storie non inscatolate in un unico genere, che possa trovare tra le pagine del nostro catalogo un prodotto curato e che possa ricevere tutta la piacevolezza della lettura
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C’è stato un titolo “congelato” dal lockdown che vorreste proporre all’attenzione dei lettori?
Un paio di giorni prima del Lockdown era uscito Lo spazio tra le cose del promettente scrittore Antonio Benforte, un libro dal titolo e dalla storia profetiche perché affronta anche la paura per il futuro e l’incertezza della propria sicurezza economica. Era tutto pronto, anche il tour di eventi, ma l’emergenza Covid19 ha fermato tutto, non so quanto si possa recuperare ed è un peccato, anche se il libro sta riscuotendo interesse da parte di molti blogger e dei lettori, speriamo bene.

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In questi mesi si sono moltiplicate una serie di iniziative sui social, alludo alla messa a disposizione di ebook gratis, live e presentazioni in via telematica. Secondo voi hanno funzionato? Possono rappresentare una strada percorribile anche dopo il momento contingente? Possono sostituire le tradizionali Fiere e gli incontri dal vivo?
Tutte iniziative meritorie, perseguibili in questo periodo, non destinate all’oblio in futuro, anzi ci hanno mostrato possibilità altre, ma organizzare eventi, reading, gruppi di lettura dal vivo, è innanzitutto un non trascurabile canale di vendita, come i firmacopie in libreria, ma anche un aspetto della socialità umana insostituibile, insostituibili le fiere, festival grandi o piccoli che sono, persone che incontrano editori, autori, sfogliano libri. Anzi direi che le abbiamo sottovalutate a lungo ma ora che non ci sono fanno sentire la loro mancanza. Allo stesso modo della musica, concerti, cinema, teatro, mostre, ecc, non credo che le persone possano a lungo vivere senza tutta questa bellezza reale.
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È indubbio che quanto accaduto ha acutizzato la crisi dell’editoria. Avete già pensato al dopo? A come organizzarvi o riorganizzarvi?
Difficile al momento fare una programmazione a lungo termine, sembra navigare un po’ a vista, abbiamo pensato a una sorta di piano B, dopo un periodo di smarrimento ci siamo rimesse all’opera per mettere in campo nuove strategie, non sarà facile, ancora più incerto il risultato, sarà quindi un ulteriore salto nel buio perché non supportato dall’esperienza, ma la situazione impone determinati cambiamenti. Allo stesso tempo però non è detto che da tutto questo non possa nascere anche qualcosa di meglio, si correva troppo prima, troppe pubblicazioni, ma i lettori non crescono; ora si impone a tutti una riflessione su da farsi.
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Tra le vostre collane, una che riscuote molto successo è indubbiamente “Voci riscoperte” che (cito testualmente) si ripropone di «pubblicare grandi romanzi del passato, oramai introvabili in Italia, ma meritevoli, per storie e scrittura, di essere rieditati e restituiti al lettore di oggi». Com’è nata quest’idea? Secondo quali criteri scegliete le opere da proporre al pubblico dei lettori?
Ci siamo rese conto che esistono molti romanzi di scrittori italiani e stranieri che da tempo mancano sul mercato, che possono essere riproposti per il lettore di oggi, quindi, grazie anche alla collaborazione con traduttori, indispensabili per i testi stranieri, abbiamo avviato il progetto. Cerchiamo di scegliere anche qui opere poco convenzionali ma che hanno una storia e una narrazione riproponibili, importante le riproposte con nuove traduzioni. Una collana nata anche in modo istintivo ma che ci sta dando molte soddisfazioni.

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Per Scrittura&Scritture fare editoria è…?
Una crescita costante con obiettivi determinati. Avere sempre voglia di imparare, essere curiosi e sapersi rinnovare e reiniventare, in quest’ultimo caso ci sembra che la situazione ce lo stia insegnando.