#Galassie sommerse – Marie Bracquemond

Il destino della donna nel corso del tempo è stato spesso prefissato, la sua indole spesso repressa. Il destino doloroso di una di queste donne è l’oggetto della mia rubrica oggi. Marie Bracquemond è conosciuta dagli specialisti e dagli studiosi di storia dell’arte come la quarta impressionista. Per quanto il suo stile non sia prettamente rappresentativo del movimento, viene avvicinata ad esso per la somiglianza dei caratteri della sua opera nel periodo che va dalla seconda metà degli anni settanta dell’Ottocento, alla fine del decennio successivo.

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Nata nel 1840 in Bretagna, perse il padre poco dopo la nascita e la madre si sposò in seconde nozze. Si trasferirono a Parigi, dove Marie entrò nelle grazie di Ingrès, per la sua capacità disegnativa appresa durante l’infanzia in un’abbazia. Presso il maestro capì il tipo di artista che voleva diventare, lavorando assieme agli altri allievi e copiando le opere conservate al Louvre. Era attratta dallo stile di Rembrandt, artista meno attento al disegno e dalla tavolozza ricca di tonalità scure. Nel corso degli anni Marie si affermò, ottenendo diverse commissioni ed esponendo al Salon nel 1864 a soli ventiquattro anni.

Tre anni dopo conobbe il suo futuro marito, Felix Bracquemond, grande incisore, che sposò nel 1869. Il loro fu un grande amore, ma turbato da opposte idee artistiche. Felix era un adepto della linea, dell’importanza del disegno, che per lui aveva un ruolo maggiore rispetto al colore, che la moglie invece valorizzava al punto da renderlo espressione, per dare corpo alla forma. Avevano idee totalmente differenti insomma.

Nel 1879 Marie espose con gli Impressionisti e si avvicinò come stilemi a questo tipo di pittura accostandosi a Degas, Renoir e poi a Monet. Il suo periodo impressionista durò circa quindici anni: nei primi anni era più propensa a seguire il modello di Degas, nella seconda metà del decennio successivo quello di Monet. Ma riuscire a catalogare e comprendere le sue opere è molto difficile: infatti Marie Bracquemond non era solita firmare le sue tele, nè tanto meno datarle. Opere di questo periodo sono scene di vita moderna e soggetti contemporanei: la tavolozza iniziava a schiarirsi.

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La fase “alla Monet” vede studi di rapporti tra luce-tocco-colore: colori chiari, luminosi, bianchi e trasparenze. Il 1887 fu un anno cruciale: Marie smise di dipingere, di dedicarsi alla sua identità di artista. Le cause probabilmente sono da additare ai conflitti di idee con Felix, all’impossibilità di avere un suo studio per dipingere, poichè il marito le vietava il suo atelier. L’innamoramento per l’impressionismo diede il colpo di grazia: le composizioni riprodotte en plein air direttamente col colore non andavano giù a Felix.

Il carattere troppo dolce, remissivo, questo marito ingombrante ed egoista, l’isolamento culturale imprigionarono l’artista, soffocandone il talento e facendo calare il silenzio su di lei. Silenzio che si è protratto anche a causa dell’impossibilità per gli studiosi di ritrovare una sua firma sulle tele. Stiamo quasi per concludere la parte delle #galassiesommerse all’interno dell’impressionismo e dell’Ottocento, vi parlerò presto di quella che forse è più conosciuta, se non di nome almeno di aspetto; chiunque abbia visto i dipinti di Manet potrà riconoscerne i tratti nelle figure femminili in primo piano: Berthe Morisot. Appuntamento tra due settimane!

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