Il protagonista di Requiem del dodo di Arianna Gasbarro è Mattia Rinaldi, voce narrante del piccolo romanzo edito da Miraggi Edizioni. Mattia, di origini romane, si trova a Londra per lavoro; sogna di diventare un regista e di scrivere un film che conquisti l’attenzione di qualche grande colosso che sia disposto a comprarglielo e, mentre riflette e macina idee, gira alcuni documentari sugli animali in un museo inglese.
Durante una ripresa reincontra Mia, una sua ex compagna di classe, travestita da uccello dodo: da questo momento la vita di Mattia viene sconvolta per sempre. Perchè Mia è una donna particolare, si barcamena tra diversi lavori (dalla tomba sitter, alla prefica durante i funerali, dalle riprese travestita da animale a quelle in cui recita nella parte di un medico legale, fino ad arrivare al travestirsi da pagliaccio per una festa di compleanno in biblioteca) e ha una concezione filosofica della vita tutta sua.
Mia infatti basandosi sul principio della fisica per cui nulla si crea, nulla si distrugge, ma l’energia cambia la sua forma ritiene che ogni cosa non muoia davvero, ma il suo stadio muti in qualcos’altro, motivo per cui le passeggiate per i cimiteri londinesi le trasmettono l’energia che trasuda dal terreno. Il contatto con Mia porterà Mattia a rivalutare se stesso e la sua vita, così come il contatto con la morte, che persiste per tutto il romanzo. Morte che la fa da protagonista, perchè giusto due mesi prima Mattia ha perso il suo migliore amico Oscar, ucciso da un pazzo in un vicolo di New York con un punteruolo nel collo. La scomparsa del suo amico, del suo fratello non di sangue attanaglia i pensieri di Mattia, che non riesce ad andare avanti senza di lui, fino a che, grazie appunto alla presenza di Mia, non comincia a metabolizzare l’accaduto.
La morte non è la cosa peggiore che potesse capitarmi, ma solo un enorme tabù. la conclusione inevitabile di ciascuna esistenza, eppure il supremo spauracchio. Quando all’improvviso me la sono ritrovata davanti, spoglia del suo mantello romantico e intrisa del sangue di Oscar, la sua falce beffarda mi ha sconvolto.
Il racconto segue la vita di Mattia per alcune settimane, leggiamo i suoi pensieri, le sue decisioni, i suoi voli pindarici scaturiti dalle conversazioni con Mia, che lo spinge ad analizzare tematiche di argomenti anche scomodi, ma che arrivano a smuovergli qualcosa dentro.
Requiem del dodo è una lettura che scorre pagina dopo pagina, ponendo questioni che fanno riflettere, ma allo stesso tempo è una lettura quasi surreale, ci sono momenti in cui è inevitabile mettersi a ridere per le situazioni che Arianna Gasbarro ha creato e a fine romanzo una piccola parte di noi stessi è rimasta tra quelle righe e quell’inchiostro.