Mi sono imbattuta in Cambia il vento di Rebecca Quasi (DRI Editore) un po’ per sfida e un po’ per caso. Il romanzo lo trovate da scaricare iscrivendovi alla newsletter sul sito dell’editore. E questo è il caso. Si tratta di un Regency Romance in piena regola. E questa è la sfida. Almeno per me che da qualche anno mi occupo proprio di Regency tra traduzioni, editing, proofreading etc… e, di conseguenza ma anche per onestà verso voi lettori, trovo sempre alquanto difficile parlare dei libri degli altri senza pensare ai miei. Conflitto di interessi, confronti, paragoni: non so mai se potrei garantire l’obiettività, per cui tanto vale lasciar perdere. Ma quando il caso ci mette lo zampino, accetti la sfida e provi a dimostrarti all’altezza delle (tue) aspettative.
Partiamo dalla trama: Devon Holmes è un ricco armatore che si è fatto da sé. Dal nulla di Taunton, poco più di un villaggio nel Somerset all’epoca della reggenza, a una casa a Exeter e una a Londra; da essere uno di sedici figli a essere marito di una pari del Regno, la contessa di Norfolk; da mozzo a imprenditore navale. Mentre la sua storica amante Alicia muore in un incidente, la fredda e compassata moglie Lady Constance si prepara ad accompagnare la loro primogenita, Sarah, nella capitale per il suo debutto e la sua prima Stagione. Constance sa delle infedeltà del marito, sa che diciott’anni prima era stata scelta per il suo titolo più che per altro – del resto portava in dote solo quello – e, soprattutto, sa esattamente cosa ci si aspetta dal suo ruolo di moglie, di madre, di membro del ton.
Quello che non sa è come reagirà quando, nel bel mezzo della Stagione di Sarah, tra balli e garden party, Devon arriverà a Londra all’improvviso, e con lui un vento di tempesta che scuoterà tutte le certezze di Constance. Dopo, non resterà che prendere una decisione, una sola ma definitiva: quando il vento cambia è meglio seguirlo e assecondarlo o continuare ad andare controvento?
Cambia il vento è un romanzo breve, nato, come viene spiegato dalla stessa autrice, come racconto lungo. La distinzione è sottile ma si sente, perché nell’estenderlo (o nel contenerlo?) si sono sacrificate alcune linee narrative che sarebbero state interessanti da esplorare: quasi tutta la storia di Sarah appare strumentale per spingere la trama in alcuni punti, seppure topici, quando ha in sé tutto il potenziale per poter essere, invece, funzionale, un intreccio parallelo più che sotterraneo. È quasi più approfondito il personaggio di Philip, il figlio minore della coppia, una specie di folletto, un grillo parlante che con la sua sagacia sprizza qua e là regalando al lettore momenti memorabili.
Tuttavia, questo non scredita la storia, né sminuisce i personaggi: se c’è una cosa di cui vi renderete conto subito leggendo Cambia il vento di Rebecca Quasi è l’abilità dell’autrice nel tratteggiare i caratteri con pennellate rapide e brevi ma molto efficaci: Constance e Devon si intrufolano nelle simpatie del lettore, per cui se da una parte è legittimo volerne conoscere le vicende (presenti e passate), dall’altra sono costituzionalmente abbastanza forti da riuscire a reggere da soli l’intera impalcatura narrativa.
Un altro elemento che è la stessa scrittrice a rivelare alla fine è la spontaneità con cui è nato il romanzo. Anche in questo caso l’ispirazione si è infusa nella realizzazione: il ritmo è sincopato e veloce, il registro linguistico fresco, dinamico, piacevolmente moderno, dimostrando che non sempre nel Regency è necessario ricorrere a un lessico fintamente solenne: Rebecca Quasi si ritaglia uno spazio stilistico autonomo e personalissimo che non si può non apprezzare, nonostante qualche contraddizione qua e là. Ma qui mi fermo perché scatta il conflitto di interessi.
Di fatto, per essere nata come lettura estemporanea, come gioco, sfida e confronto con me stessa, Cambia il vento di Rebecca Quasi mi è piaciuto molto, tanto che potrei decidere di leggere altro di suo. E non solo quello che trovo da scaricare gratuitamente sul sito dell’editore.