Il matrimonio di mia sorella – Cinzia Pennati

Buongiorno a tutti 😀 sono Lydia e da oggi pubblicherò anche io su questo blog. Come prima recensione vorrei parlarvi de “Il matrimonio di mia sorella” di Cinzia Pennati. Ho avuto la fortuna di assistere alla presentazione del libro qui a Genova l’8 marzo. Data indicatissima per questo romanzo che parla e racconta di donne.

Voce narrante per quasi tutta la sua lunghezza, è quella di Agnese, che racconta e descrive il giorno del matrimonio di sua sorella Celeste. Celeste è bellissima, femminile, giovane e sta per sposare Roberto, uomo perfetto. Tutta la famiglia è in visibilio per la cerimonia: la chiesa, l’altare, la festa in grande, tutte cose che rendono questo matrimonio la perfezione. Già dall’inizio abbiamo la distinzione con Agnese: quest’ultima, che sembra il contrario di Celeste, si è sposata perchè doveva, non per reale desiderio, e soprattutto ha scelto di sposarsi solamente con il rito civile in comune. Niente feste in grande quindi, con gran delusione per i suoi genitori.

Agnese ha due figlie, un rapporto in crisi con il marito, un lavoro come infermiera e una cotta per il suo capo. Ha sempre avuto sete di indipendenza, motivo per cui a vent’anni ha lasciato la sua famiglia per andare a vivere da sola. Le stanno strette le questioni familiari, ma allo stesso tempo si sente inesorabilmente attratta da queste: quando qualcuno ha bisogno di lei, lei c’è sempre, si è resa quasi indispensabile.

E’ per questo che la mattina del matrimonio, quando stanno arrivando tutti i parenti e i “chiunque” della situazione, fotografi, truccatori, parrucchieri, Agnese è lì, anche se non vorrebbe starci, anche se sente la necessità di uscire a fumare e di defilarsi. Ma di colpo succede qualcosa: Celeste, quasi per un capriccio, ha un momento di crisi e sembra che non voglia sposarsi più.

E’ qui che entrano in gioco le altre donne della famiglia, soprattutto la zia Rosa, sorella della nonna materna, che ha portato in dono una bottiglia di sherry e dei ricordi da raccontare. Ed è davanti alla bottiglia di quel liquore che Agnese, Celeste, Rosa e Fiamma, la cugina sfuggente e lontana, si ritrovano ad affrontare segreti e problemi. Perchè seppur tanto diverse e distanti, le loro vite sono comunque collegate e c’è un qualcosa che le unisce e permette loro di esserci nonostante tutto.

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Questo libro scorre pagina dopo pagina, affrontando tematiche femminili protagoniste delle nostre vite: la maternità, il matrimonio, le scelte di una vita, i cambiamenti, ci coinvolgono direttamente e ci fanno sentire vicine a questa famiglia così tanto particolare e stramba come sicuramente ce ne sono molte.

Cinzia Pennati ha disseminato nel racconto pensieri e massime che fanno riflettere e pensare a se stessi, alla propria identità, alla propria famiglia. Perchè alla fine di questo si tratta: è il romanzo di una famiglia, delle donne di questa famiglia, dei loro amori e della loro vita. Bellissima l’idea di ambientare tutto in una sola giornata, ma di arricchire il tutto con dei flashback raccontati anche da altri punti di vista, per avere un’immagine a tutto tondo anche degli altri personaggi della vicenda. Degna di nota la poesia finale, che raccoglie tutti i titoli dei singoli capitoli.

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