Scoperta, stupore, passione. Questi sono i primi tre aggettivi che mi vengono in mente per descrivere La Strega della Fonte di Sabrina Guaragno (Nativi Digitali Edizioni), un esordio inatteso ma potente per un fantasy che difficilmente si farà dimenticare dai suoi lettori i quali, d’altro canto e per loro fortuna, possono contare sui capitoli successivi di questa tetralogia di là a venire. Potrà forse essere arduo attendere ma non c’è dubbio che ne varrà la pena se le premesse contenute in questo primo libro saranno trasformate in promesse e mantenute dall’autrice con lo stesso slancio e trasporto che caratterizza questa prima prova. La trama è un uragano di invenzioni, come già si comprende dalla mappa che precede la storia e che catapulta i lettori in un mondo altro, magico, vivido e vivo, pregno, tuttavia, di dettagli capaci di ricreare il respiro della realtà e che non si vorrebbe più lasciare nonostante le nubi che si addensano all’orizzonte di Adaesha.
Dopo due periodi oscuri e dolorosi, il regno di Adaesha, stretto tra il Deserto delle Statue e il Regno Saliahman, sembra vivere un’era di placida tranquillità, mentre si rinnova la tradizione secondo cui ogni tre anni una maga, una maestra potentissima, prende come suo apprendista un giovane tra quelli che avranno superato un viaggio irto di prove al limite della sopravvivenza stessa. Il viaggio di iniziazione mette insieme cinque ragazzi diversissimi tra loro, ognuno con un potere latente da sviluppare. Sono Alaisa (la protagonista), Ethas, Sayris, Edeny e Lill, amici e nemici allo stesso tempo, in competizione tra loro e con se stessi per essere scelti dalla grande Skelribel e scoprire, lungo il percorso, la strada per conoscere il loro vero destino.
«La vita ci pone spesso davanti a un bivio che non riconosciamo. Ne affrontiamo a dozzine ogni giorno, spesso non rendendoci conto di quanto una singola scelta possa influenzare la nostra vita. Ma questo non è quel tipo di bivio. Questa è una di quelle scelte che senti decisive fin dentro le ossa, che non puoi negare o rimandare nemmeno per un momento. Sì o no, vita o morte».
Di bivi al limitare della vita e della morte, dell’amore e dell’odio, dell’amicizia e del risentimento, Alaisa e gli altri candidati dovranno affrontarne diversi prima che uno di loro possa giungere a Farery, al Diamante, residenza di Skelribel. Ma il traguardo, in realtà, è solo l’inizio di un nuovo viaggio, un cammino durante il quale ogni ostacolo ha la forma di un interrogativo (chi è Roran? Quale mistero avvolge le due gemelle Meredith e Dorothy? Cosa sta succedendo al confine di Tirie? Quale minaccia rappresenta il culto di Epto, il dio supremo del fuoco che un manipolo di adepti sta tentando di opporre al culto ufficiale dei Cinque Dei?) e a cui la donna del vento e l’uomo del fuoco dovranno trovare una risposta. La magia è un dono innato, ma non è sufficiente senza la consapevolezza della propria identità personale.
Pieno di colpi di scena, intrecci, twist of plots, avvincenti cliffhanger, l’autrice pone i suoi personaggi in una palpabile atmosfera alla Miyazaki, ricca di situazioni impreviste e spettacolari che hanno però la durezza e la suggestione della vita vera, con un finale che è pura attesa di quello che verrà.
Con La Strega della Fonte, Sabrina Guaragno riesce a coniugare, in uno stile evocativo e al contempo vivace, fantasia e passione, in una storia che si può leggere anche come manifesto di una nuova sensibilità ecologica, tale è il ruolo della natura e della forza dei suoi elementi (aria, acqua, terra e fuoco) che non a caso rappresentano i doni e i poteri che gli aspiranti maghi devono imparare a conoscere, gestire e controllare.
«Quali sono i requisiti richiesti per essere una buona strega?»
«Rispetto della natura, responsabilità e coscienza dei propri poteri, perdono e magnanimità, coraggio, spirito di cooperazione e, per finire, lealtà!»
Siamo dunque al cospetto dell’esordio di una vocazione frizzante, di una nuova saga fantasy in grado di catturare i lettori e regalare tantissime emozioni? Con l’eccezione di alcune incertezze strutturali, la mia impressione è più che positiva. Il potenziale c’è tutto. Non resta che aspettare il seguito per la definitiva conferma.