Un incantevole Aprile di Elizabeth Von Armin

Coincidenza: «Combinazione di fatti, di circostanze, spesso casuali»

Coincidenze: quattro donne diversissime tra loro ma che coltivano un sogno comune: allontanarsi. Dalla cupa primavera inglese, dalle loro famiglie, dai loro mariti, dalla solitudine. E desiderano, giacché siamo – appunto – in primavera – rinascere, sbocciare a nuova vita come i fiori che si rinnovano di primavera in primavera.

Un annuncio sul Times di un castello Medioevale nell’assolta Italia di inizio novecento e le quattro si trovano a convivere, condividere, com-partire. Sullo sfondo di un Incantevole Aprile in una meravigliosa Liguria, quattro vite si intrecciano e si rinnovano, si incontrano e si ritrovano o semplicemente si trovano e trovano… quello che non avevano o che avevano e credevano perduto.

Sono Mrs Wilkins, oppressa da un matrimonio di cui non comprende più il senso; Mrs Rose Arbuthnot, una signora elegante ma sopraffatta dalla timidezza. Mrs Fisher, un’anziana snob, ancora compresa in valori ormai sempre più sfumati dall’incombente modernità. E, infine, Lady Caroline, una giovane donna intelligente e bellissima che vuole allontanarsi dall’Inghilterra e dalla vita mondana.

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Ognuna di loro reagisce in maniera diversa alla tanto sospirata vacanza. C’è chi gioisce, chi ringiovanisce, chi invece cade in una specie di inquietudine che la porta a credere di aver sciupato il proprio tempo e chi invece capisce di aver sempre condotto un’esistenza tutto sommato limitata. In tutte fiorisce, tuttavia, il desiderio di cambiare rotta, dare una sterzata al corso delle loro vite, aiutate anche da qualche piccolo e delizioso incidente di percorso.

Sullo sfondo il sole, il mare e l’inebriante profumo di glicine di un’incantevole aprile tutto italiano.

C’è chi ha trovato (e rimproverato all’autrice) una certa staticità psicologica nell’evoluzione dei personaggi. Personalmente credo che l’intento di Elizabeth Von Armin non fosse quello di raccontare il percorso di maturazione delle sue quattro protagoniste quanto piuttosto quello di rimarcare come talvolta sia necessario prendersi una pausa – dal mondo, dalla routine, dai legami della vita quotidiana – per recuperare la propria auto consapevolezza, la propria identità e aggiungerci, magari, un pizzico di autodeterminazione in più.

Un Incantevole Aprile è un romanzo leggiadro, fatto per intrattenere il lettore, costituire un piacevole intermezzo senza impegnarlo con disquisizioni di carattere filosofico/esistenzialista che, a dire il vero, stonerebbero pure nel complessivo clima di vacanza che la narrazione contribuisce a creare.

La scrittura è efficace nel lessico e delicata nello stile. Volendo, si legge velocemente, ma è meglio assaporarlo poco a poco.

Coincidenza: volevo leggere questo libro prima ancora di sapere che la Fazi l’avrebbe rieditato in una nuova veste.

Ma le coincidenze esistono davvero?

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